Napoli – Triestina 1-3
Umberto Saba, poeta triestino (1883-1957) ha dedicato alla squadra della sua città alcune belle poesie. Oggi, se fosse ancora qui, sarebbe “tristino”, per la pesante batosta casalinga della propria squadra ad opera del Napoli. Per rendergli omaggio, questa settimana abbiamo preso come punto di partenza per i nostri modesti versi la poesia “Goal” del Maestro Triestino, che qui riportiamo.
Goal
Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce,
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla – unita ebbrezza – par trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
– l’altro- è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa – egli dice – anch’io son parte.
Umberto Saba
Napoli – Triestina (sabato 24 febbraio) 1-3 in napoletano
‘O purtiere, fregato d’a difesa
remmane stiso nterra, a capa sotto.
All’intrasatta, s’è stutata ‘a luce.
Stu gol c’a pigliato, assai le brucia:
e nunn’è o primmo, è ‘o terzo. E’ Generoso,
ma cheste so’ figure ‘e mammalucchi.
‘A folla? Nun ce sta: ma ce sta Bucchi,
ca quanno segna, pare capodanno.
Ncuollo a isso se jettan’e fratelli.
Chiste mumente ccà, so’ troppo belli,
‘a vencere a Trieste, è nu piacere!
Press’a rete d’o Napule, ‘o purtiere
‘e riserva – Gianello – c’è rimasto.
Avette un’occasione: chesta sola.
Per la gioia facesse na capriola,
votta bace a De Zerbi da lontano.
Cu’ mico in porta, state ‘mman’all’arte!
Napoli – Triestina 1-3 (sabato 24 febbraio) in italiano
Generoso, caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce,
con durezza e malgarbo, a sollevarsi
gli dice: “Ma li avevi chiusi, gli occhi?!”
La folla: ma dov’è? Quei quattro allocchi
di abbonati: soltanto quattro gatti.
Il quinto gioca con gli azzurri (quelli…..)
Pochi momenti come questo belli,
(per Eddy Reja, bofonchia Agostinelli),
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
l’altro – Gianello – è immobile. E felice,
però non dice manco una parola.
La sua gioia si fa una capriola,
manda baci a De Zerbi da lontano.
“Dei premi di partita, anch’io son parte.”