PIERPAOLO MARINO (giugno 2007)
Una storia anagrammatica
Pierpaolo Marino diventa Direttore Generale del Napoli nell’estate del 2004. Aurelio De Laurentiis ha appena acquistato la società, e lo vuole con sé. La scelta del nuovo allenatore cade su Ventura. Ma quando le cose cominciano a non girare bene, con piglio autoritario Marino decide di intervenire.
PROPRIO MALE: A NOI!
In un baleno Ventura viene allontanato. Chi scegliere adesso? Marino ci pensa su bene, e poi esprime un nome: Eddy Reja. Le cose cominciano immediatamente a funzionare, e Pierpaolo Marino tira un anagrammatico respiro di sollievo:
REJA, APRO POLMONI!
E’ abile, Marino. Ha scelto, e governa, un gruppo di giocatori che stanno tutti dalla parte dell’allenatore:
MANIPOLO PRO-REJA (1)
Quest’anagramma si presta ad una doppia lettura: la parola “manipolo” può infatti essere intesa come sostantivo (manipolo=piccolo gruppo), o come verbo: io manipolo, indicativo presente, prima persona singolare del verbo manipolare.
In questo senso, Marino si prende le sue responsabilità: “io manipolo le situazioni perché l’opinione pubblica (e i giocatori) siano a favore di Reja: un allenatore in cui credo molto”.
MANIPOLO PRO-REJA (2)
Le capacità di Pierpaolo Marino come comunicatore sono notevoli. Quando l’ambiente comincia a surriscaldarsi (e a Napoli la cosa accade quasi subito), è sicuramente lui a suggerire ai giocatori quel silenzio stampa che verrà mantenuto fino al termine del campionato, con ottimi risultati. Al loro posto parlerà lui solo. Come facciamo ad essere certi che l’idea è sua?
Dal seguente anagramma di “Pierpaolo Marino”:
PARL’IO, ‘O MARPIONE
Per questo, e per tanto altro, De Laurentiis lo stima, e crede in lui. Quando, dopo la sconfitta con l’Avellino nei play-off del 2005, il Presidente è sul punto di cacciare Reja (come chiede una larga fetta dell’opinione pubblica), Marino dice di no.
Aurelio si fida di lui ancora una volta. E fa bene: l’anno successivo il Napoli viene promosso dalla C alla B, e De Laurentiis si complimenta con se stesso, mormorando fiducioso:
POI ME LO PORRA’ IN A…
Così sarà: alla fine del campionato di serie B il Napoli viene posto al primo posto ( la Juventus non conta: ha fatto un altro campionato). Anche questo risultato Pierpaolo Marino ce l’aveva scritto a chiare(?) lettere nelle lettere del suo nome e cognome:
ORA NAPOLI E’ PRIMO!
Quest’anagramma chiarisce finalmente tutto: dentro “Pierpaolo Marino” si nasconde la parola “Napoli”. E accanto a lei di parole ce ne sono molte altre, e tutte estremamente eloquenti. Insieme, vanno a comporre un anagramma che andrebbe scritto sullo stemma di Pierpaolo Marino:
A MORIRE P’O NAPOLI
Cosa si può chiedere di più ad un Direttore Generale?
Molte cose, tra le quali la saggezza, la lungimiranza e l’umiltà. Pierpaolo Marino ce le ha: e gli servono tutte e tre, perché sa che dall’altare alla polvere non c’è che un soffio.
RE POPOLARI? NO, MAI
Queste sue qualità lasciano bene sperare per il futuro. E’ questo, il futuro, che sta oggi a cuore ai tifosi azzurri. Che vogliono sapere tutti tutto su quel che avverrà nel campionato prossimo.
Chi può dircelo? Lui stesso, Pierpaolo Marino, declinando al futuro il suo ennesimo anagramma:
ARMERO’ NAPOLI. POI…
Il poi ce lo immaginiamo. E ce lo auguriamo, soprattutto. Le prospettive degli azzurri sono rosee, se ci si passa il bisticcio cromatico. Lo afferma, senza lasciar spazio al dubbio, l’ultimo anagramma di “Pierpaolo Marino”:
RIANIMERA’ POPOLO!